Gioiello architettonico del XIX secolo, la costruzione venne ultimata nel 1817 su progetto dell’architetto Giuseppe Locatelli. Successivamente il teatro subì varie modifiche strutturali sino a raggiungere l’attuale forma nel 1860. Nel 1910, il pittore sangiorgese Sigismondo Nardi affrescò la volta con una grande allegoria delle arti e del destino umano. Nel 1950 il teatro divenne di proprietà statale, cambiando il nome da Vittorio Emanuele in Teatro Comunale.
L’edificio presenta una facciata in laterizio, sulla quale è apposta la lastra di travertino, con la scritta Castigat Ridendo Mores, ridendo si castigano i costumi, delimitato da due maschere raffiguranti la tragedia e la commedia.
L'edificio si trova nei pressi della Statale Adriatica e presenta una pianta rettangolare con facciata in laterizio, sulla quale è apposta una lastra di travertino su cui campeggia il motto "Castigat ridendo mores" delimitato da due mascheroni raffiguranti la tragedia e la commedia. La sala, a ferro di cavallo, è delimitata da tre ordini di palchi di cui l'ultimo è trasformato in loggione. Le decorazioni sono in stucco policromo.
Al terzo piano, il teatro presenta un elegante foyer arredato con poltroncine e divani e intitolato a Antoine de La Sale, il cavaliere che nel 1420 si recò sui Monti Sibillini alla ricerca della Sibilla.
Posti disponibili 278.